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Ricordo di Antonio Lorenzetti, nel 76° anniversario della fucilazione per mano fascista

Era miracolosamente sfuggito all’eccidio di Malga Campelli il 24 giugno del 1944, grazie anche alla sua formidabile destrezza, sarà catturato poco più di un mese dopo a seguito di un’azione di sabotaggio, nel territorio del Comune di Gianico.

Il 28 luglio 1944 è una triste giornata per le Fiamme Verdi. Una pattuglia di ribelli agli ordini del Caposquadra Luigi Macario, della quale faceva parte Antonio Lorenzetti, era stata incaricata di eseguire un attentato alla linea ferroviaria nei pressi della località Ruch di Artogne, con l’intenzione di far deragliare un treno merci con materiale bellico tedesco. Il sabotaggio viene compiuto brillantemente ma, nel ritirarsi lungo una via campestre vi è uno scontro con una pattuglia di soldati tedeschi, avvertiti da una spia.

Luigi Macario e Antonio Lorenzetti vengono feriti, ma riescono a nascondersi in un campo di grano seguendo vie diverse. Luigi Macario, poi, riesce a defilarsi trasportato sulle spalle da un altro partigiano.

Antonio ordina ai suoi compagni di scappare; proteggendone la fuga, viene catturato. Trascinato a  Darfo con una gamba spezzata, davanti al comando tedesco (dove ora c’è la Caserma dei Carabinieri), è seviziato ed esposto al ludibrio dei presenti, quindi barbaramente fucilato contro la cancellata del campo sportivo, che si trovava dove ora c’è il cinema Garden. Aveva solo 19 anni.

Alla sua esecuzione assiste, nascosto tra la folla, anche il comandante della Divisione Fiamme Verdi “Tito Speri”, Romolo Ragnoli, che in seguito racconterà i particolari di questo drammatico epilogo, ricordando la fierezza del comportamento di Antonio che nonostante le torture non ha tradito i suoi compagni. Ha detto di lui Ragnoli “il suo sguardo si è incrociato col mio: bastava che mi indicasse tra quelli presenti alla sua esecuzione per avere salva la vita”.

Nel luogo è stata posta una targa ricordo e gli è stata dedicata una via. Per onorare il suo sacrificio, una delle cinque Brigate della Divisione “Tito Speri”, operante da Pisogne a Darfo, che comprendeva circa 150 uomini divisi in vari gruppi, da quel momento prenderà il nome di “Brigata Lorenzetti”. Il suo sacrificio non è stato vano.

Insieme a Lorenzetti si rende omaggio anche al partigiano Luigi Perinelli, di anni 32, fucilato dai fascisti nel prato antistante il cimitero di Artogne dove oggi si trova un cippo memoriale, al quale verrà offerto un omaggio floreale.

Anche sulle tombe di Antonio Lorenzetti e di Aldo Quetti (Provincia) combattente della Brigata Lorenzetti, già presidente ANPI di Artogne, deceduto nel marzo del 2000, e su quella di Virgilio Cotti Cometti, già componente del Direttivo dell’Associazione Fiamme Verdi di Valle Camonica, per anni organizzatore e animatore di questa commemorazione, verranno posti omaggi floreali.

Con loro si intendono onorare tutti i Ribelli per Amore protagonisti della lotta di liberazione, in particolare i Fondatori del Gruppo Fiamme Verdi di Artogne: il Tenente Petrini, Domenico Cotti Cottini (Matematic), Marino Ravelli Damioli (Riccardo, fratello di Don Battista, curato di Darfo durante la Resistenza, collaboratore delle  formazioni partigiane e dei notai Cemmi e Bazzoni che erano in stretto contatto con il Comando delle Fiamme verdi di Cividate), Lino Martinelli (Mauriscì), Caterina Belafatti (insignita, dopo la guerra, del Premio Bulloni), Antonio Lorenzetti (Tone de la Al), Aldo Quetti (Provincia), Francesco Cotti Cottini (Lingia), Pietro Martinelli (Maredada), Giovanni Spagnoli (Vento), Lorenzo Lorenzetti (Ogna), Bortolo Ottelli (Papatì), Ventura Ottelli (Ventura), Cesare Otelli Zoletti (Capù), Giacomo Otelli (Porcagn), Giacomo Spagnoli (Ciorcil), insieme all’ispiratore e coordinatore responsabile Domenico Cotti Cottini (detto anche Sterli), che aveva un’età maggiore di quella dei giovani partigiani ed era un aiutante di Don Ernesto Belotti Curato di Artogne che in pratica ne era l’organizzatore e la guida spirituale.

A cura di Luigi Mastaglia

 

lorenzetti-locandina-23-07-2020