Bortolo Fioletti (detto Poldo) nacque a Corteno Golgi (Brescia) il 26 gennaio 1926. Entrò giovanissimo nel gruppo C14 delle Fiamme Verdi e partecipò alla fase conclusiva della seconda battaglia del Mortirolo nella primavera del 1945. Fu ferito e ucciso il primo maggio 1945 a Monno, ultimo giorno di scontri prima dell’entrata in vigore del cessate il fuoco, a guerra finita.
In una lettera alla famiglia redatta prima di raggiungere i partigiani in montagna, scrisse:
«Cara mamma, non piangere per me. Perdonami e pensa se io fossi tra coloro che martirizzano la nostra gente […]. Io sono qui per nessuna altro scopo che la fede, la giustizia e la libertà, e combatterò sempre per raggiungere il mio ideale […]. Presto verremo giù, e vedrai che uomini giusti saremo! Allora si vivrà con la soddisfazione di vivere e non con l’egoismo di oggi».
Con ingenuità e contemporaneamente con grande intensità il giovane Poldo espone alcuni principi che non appartengono solo a lui, ma, anche se in misura diversa, a tutti i partigiani delle FF.VV.
È stato insignito della medaglia d’argento al valor militare alla memoria.