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Un Centro studi sulla Brigata Perlasca

È nato in Valle Sabbia il Centro Studi “La Brigata Giacomo Perlasca delle Fiamme Verdi e la Resistenza bresciana”.

L’ufficializzazione nei giorni scorsi nella sala consiliare del municipio di Barghe, dove per la prima volta si sono riuniti il Consiglio direttivo ed in Comitato scientifico.

Il primo è formato da quattro membri indicati dall’associazione “Fiamme Verdi”, dal preside pro tempore dell’Istituto Superiore, dedicato proprio a Giacomo Perlasca, da due insegnanti dell’Istituto stesso e da uno studente che fa parte del Consiglio d’Istituto.

Fra questi ci sono il professor Alfredo Bonomi, designato all’incarico di presidente, gli altri sono Giuseppe Biati, Roberto Tagliani e GianBattista Guerra per le Fiamme Verdi, il preside Antonio Butturini, gli insegnati Monia Cargnoni e Ivan Cadenelli, lo studente verrà individuato all’inizio del prossimo anno scolastico.

Il Comitato scientifico è invece composto, oltre che dal presidente Bonomi, da Elvira Cassetti in Pasini, Daria Gabusi, Michela Valotti, Fabio Fontana e Fabrizio Galvagni, nominati come prevede lo statuto ovvero: “in numero di cinque membri scelti tra personalità di rilievo del mondo culturale e civile”.

«Il Centro studi vuol essere una molla ideale con l’ambizione di lasciare il segno e non per nulla ha deciso di aggregarsi all’Istituto superiore di Valle Sabbia che di Perlasca porta il nome e che ospita in copia originale l’archivio della Brigata Perlasca – ha detto Alfredo Bonomi -. Ne avevamo già parlato qualche anno fa con Ermes Gatti, con Doregatti e con Ebenestelli».

«L’idea è quella di condurre le nuove generazioni a fare memoria perché possano vivere nel presente e progettare il futuro dei valori che animarono i Ribelli per amore, che per altro avevano giusto la loro età» ha aggiunto Bonomi.

Un polo di ricerca documentale, capace di progettualità editoriale e di organizzare occasioni culturali, che sempre funga «da stimolo e provocazione che arricchisca la Valle e soprattutto i giovani che la vivono – ha proseguito Bonomi -. Non solo nel ricordo di un evento tragico ed esaltante come quello della Resistenza, ma perché quei valori possano continuare a fare da base al concetto condiviso di democrazia».

Non solo parole, ovviamente.
L’assise di Barghe è servita anche a lanciare tre proposte concrete: la presentazione per settembre della ristampa de “Il Ribelle”, durante la quale si potrà anche cercare la risposta alla domanda: “Ha senso oggi un Centro studi per la Resistenza? E perché?”.

Per ottobre è stato pensato di allargare il campo, con un convegno sulla Resistenza nel panorama europeo. A febbraio del prossimo anno un convegno con altro un relatore di fama, magari in concomitanza con dell’anniversario del martirio di Emiliano Rinaldini.

Ubaldo Vallini – Valle Sabbia News