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Cinque Martiri di Edolo (Mù)

Riflessioni su una giornata

Trovarsi l’11 di aprile davanti al monumento dei 5 martiri a Mu, con il sottofondo delle note e delle parole di Bella Ciao, accende la memoria. Suscita la proclamazione dell’onore e della gloria, ma soprattutto, accende la necessità di passare dalla memoria doverosa e importante, all’impegno attivo per la difesa della libertà, oggi necessario più di sempre.

Siamo stati in tanti davvero quest’anno alla rituale commemorazione dei 5 martiri fucilati barbaramente l’11 aprile del 1945 e dei due partigiani uccisi e abbandonati qualche mese prima nella stessa zona.
C’erano molti sindaci, dirigenti scolastici, nutrite rappresentanze delle associazioni d’arma Carabinieri, Paracadutisti Fanti e Alpini, il Cappellano Don Tino e il Parroco di Sonico don Giuseppe e ancora rappresentanti del Movimento Federalista Europeo, docenti attivi e in pensione, ma soprattutto c’erano molti ragazzi che hanno meravigliosamente animato l’incontro e toccato gli animi.

Se comprendere è impossibile, conoscere è importante e non dimenticare è un dovere.

Impegnarsi affinché nessuno cresca nell’idea che fatti simili sono inevitabili e dipendono solo da altri è assolutamente necessario. Questo il monito e l’invito scaturito dai messaggi e delle riflessioni dei ragazzi che riproponendo le parole dei martiri, i dati storici, le osservazioni e le descrizioni particolari ci hanno guidato in un momento di vera memoria e partecipazione attiva.

Come coronamento di questa giornata è stata inaugurato il pannello informativo dotato di QRCODE con il quale è possibile accedere alla storia dei 5 martiri. L’immagine scelta per questa stele rappresenta un partigiano che guarda la valle dall’alto con il suo mitra a tracolla è stata presa da una fotografia che ritrae Fernando Sala , nome di battaglia Nando, combattente delle Fiamme Verdi che si è distinto in tutto il periodo della resistenza per il suo coraggio e anche in seguito per il supporto silenzioso dato alle associazioni partigiane-