Don Riccardo Vecchia, battezzato Michele, nasce a Sabbio Chiese (BS) il 27 febbraio 1917. Ordinato sacerdote il 7 giugno 1941, celebra la sua prima messa nella parrocchiale di San Michele e raggiunge, come primo incarico, la parrocchia di Santo Stefano in Bedizzole, con funzione di Vicario cooperatore del compianto Mons. Antonio Bontacchio, guida sapiente, suo maestro e ispiratore spirituale, al quale rimase accanto fino alla morte, nel 1966, quando fu destinato alla Parrocchia di Fornaci, in città. Una figura, quella di don Riccardo, che ha lasciato una segno indelebile nella comunità bedizzolese. Fin dagli esordi del suo apostolato fu animatore serio e ispirato delle giovani generazioni; negli anni terribili della guerra, fu ispiratore e guida saggia di quella Resistenza cristianamente ispirata che ha dato alla storia della lotta partigiana figure del calibro di Teresio Olivelli, don Comensoli, Romolo Ragnoli, Dario Morelli, Ermes Gatti. Infaticabile sostenitore della libertà e della giustizia sociale, fu ispiratore dell’adesione di molti giovani alle Brigate “Fiamme Verdi” durante il terribile biennio tra l’8 settembre 1943 e l’armistizio del 25 aprile 1945. Fu testimone dell’eccidio dei dieci partigiani bedizzolesi, morti in uno scontro a fuoco con una pattuglia tedesca in ritirata il 26 aprile 1945. Fortemente colpito da quella tragedia, che ha segnato la storia e le coscienze dei bedizzolesi, ne ha tratto le motivazioni per promuovere, nel secondo dopoguerra, un’opera di riflessione sulle ragioni della Pace e della Tolleranza, lavorando alacremente per la pacificazione delle menti e dei cuori sconvolti dalle tragedie della guerra. Sacerdote amatissimo dai parrocchiani, attento alle esigenze dei più deboli e dei sofferenti, non fece mai mancare, con il suo carattere energico e giovale, una parola di sostegno e di incoraggiamento nelle avversità. Dopo la fine della guerra e fino alla scomparsa del suo venerato parroco e maestro, mons. Bontacchio; si dedicò all’educazione alla fede ed alla pastorale con zelo ardente; personalmente impegnano nella formazione dei catechisti e nella catechesi dei giovani (la “dottrina”, come allora si chiamava), nell’Azione Cattolica, nelle Acli parrocchiali, eresse e animò con spirito cristiano il cinema parrocchiale; realizzò molte delle strutture educative dell’antico oratorio, ancora oggi impiegate per la catechesi; fu attento – anche dopo la sua partenza per il nuovo incarico – alla pastorale delle famiglie, degli ammalati, dei bisognosi. È ricordato e venerato come santo sacerdote e uomo probo, sia per il suo impegno religioso, per la genuina e solida fede, ma anche per il suo impegno sociale come cappellano dell’Associazione “Fiamme Verdi”, per la quale ha rappresentato fino alla morte un baluardo dei valori civili e cristiani. Nel 2005, in occasione del 60° anniversario della Liberazione, è stato insignito della Cittadinanza onoraria del Comune di Bedizzole, in ragione degli ampi e riconosciuti meriti civili e sociali.
Nel 2011 don Franco Frassine ha pubblicato un volume sulla sua esperienza biografica, intitolato Don Riccardo Vecchia. Il Partigiano di Dio, Istituto di Cultura “G. De Luca” per la storia del Prete.