Siamo ormai alle porte del 78esimo anniversario della fine della seconda guerra mondiale e avere la possibilità di ascoltare in prima persona i racconti di chi quei giorni li ha vissuti sulla propria pelle è ormai sempre più raro. Il 28 marzo del corrente anno il nostro compagno Rocco Ramus e le Fiamme Verdi hanno colto l’occasione per festeggiare con lui questa ricorrenza così speciale.
Rocco ha contribuito in prima persona a combattere il nazifascismo. Fu tra i primi ad unirsi alle formazioni partigiane nate in alta Vallecamonica e partecipò direttamente anche alle battaglie in Mortirolo. Raggiungere però quelli che sarebbero stati i suoi futuri compagni di ventura non sarebbe stato facile. Rocco ha infatti dovuto affrontare diverse difficoltà per poter rientrare a casa. Di rientro dal confine Francese dove la sua compagnia era dislocata si imbatterono nei pressi di Civitavecchia all’indomani dell’8 settembre nei tedeschi che presidiavano la zona. Durante il trambusto causato da quello scontro lui ed altri compagni riuscirono a sfuggire alla cattura. Saliti su un treno merci diretto verso nord. Purtroppo all’altezza di Reggio Emilia lui ed altri 150 militari vennero intercettati dai tedeschi e caricati tu un altro convoglio diretto in Germania per essere deportati. Lungo questo tragitto per Rocco ed altri suoi compagni riuscirono ad aprire il portellone del vagone dove erano stati stipati e saltando dal treno in corsa recuperarono per la seconda volta la libertà. Rientrato in Vallecamonica passando per il passo Crocedomini giunse a Breno e da li su fino a Mù (Edolo) dove alla notizia della nascita delle prime formazioni di partigiani vi si unì senza indugiare (per maggiori approfondimenti sulle sue vicende consigliamo l’intervista a cura di Luigi Mastaglia e Tullio Clementi al seguente sito: http://www.grandeguerraeresistenza.it/testimonianza-di-rocco-ramus/)
In questi tempi dove la memoria di ciò che è stato è sempre più a rischio e si cerca ad ogni occasione di riscrivere la storia, poter ancora contare su qualche testimone diretto infonde in tutti i noi ancor più coraggio e sicurezza nel tramandare alle future generazioni il ricordo di questi uomini e delle loro azioni che nella loro umiltà e semplicità sono stati dei giganti.
Un abbraccio di cuore al nostro Rocco Ribelle per Amore